Wall Street conclude il 2025 con un guadagno del 17%
Roma, 31 dic. (askanews) – Wall Street si avvia a chiudere l’anno con un rialzo complessivo del 17%, superiore alle attese di molti analisti e dopo aver segnato nuovi massimi storici nelle ultime settimane. La dinamica di lieve debolezza dell’ultima seduta del 2025 – a due ore da fine sessione il Dow Jones perde lo 0,17 percento, il Nasdaq segna meno 0,13 percento – non intacca la portata dei progressi delle settimane e dei mesi passati. L’indicatore più utilizzato come riferimento, l’S&P 500, che si lima dello 0,13% in serata, rispetto a un anno fa risulta aver accumulato un rialzo del 17,09%.
Guadagni che spazzano via i timori di crolli precedentemente paventati da alcuni analisti, a seguito dei dazi commerciali imposti dal presidente Usa Donald Trump fin dalle fasi iniziali dopo il suo re-insediamento.
Dazi che erano stati alzati a valori molto consistenti, in un gioco negoziale che ha visto il titolare della Casa Bianca pressare le sue controparti, per poi raggiungere progressivamente accordi con tutte le principali aree economiche del mondo, tra cui l’Unione europea.
Nel frattempo, le “blue chip” statunitensi hanno continuato a macinare utili, mentre anche le manovre di Trump hanno avuto l’effetto di far confluire massicci investimenti sulla corporate America e mentre l’inflazione si è rivelata meno aggressiva delle attese della Federal Reserve. Tanto che la Banca centrale Usa ha finito per tagliare ulteriormente i tassi, anche nell’ultima riunione dell’anno, il 9 e 10 dicembre seppure con un direttorio diviso.
Il Fomc, l’organismo che governa la politica monetaria dell’istitizione è poi apparso ancora più variegato nelle sue posizioni sul futuro dei tassi di interesse, secondo i verbali pubblicati ieri dalla Fed, in particolare su ulteriori tagli che potrebbero intervenire nel 2026. Se il rientro in inflazionistico dovreste proseguire, la banca centrale potrebbe abbassare ancora il costo del denaro.
Nel frattempo, il dollaro risale leggermente la china in questo finale di 2025, dopo un anno caratterizzato tuttavia da netti deprezzamenti della valuta statunitense. Tanto che a 1,1733 dollari in serata l’euro, per quanto in lieve calo da ieri, l’euro ha un valore che resta del 13% superiore a quello di un anno fa.
Un altro elemento che crea un effetto frenante sulle esportazioni dalla Ue verso gli Usa, mentre ha implicazioni opposte per le merci che da oltre Atlantico giungono nell’Unione. (fonte immagine: The White House).