Energie Rinnovabili

Vento di svolta! L’Italia e l’eolico offshore tra sfide e opportunità: il ruolo delle comunità locali e il modello vincente di Renexia con Med Wind

L’Italia si trova al centro di una transizione energetica cruciale, dove l’eolico offshore, in particolare con tecnologia galleggiante, gioca un ruolo da protagonista. Tuttavia, non solo a livello nazionale, ma anche a livello globale, il percorso è tutt’altro che semplice, segnato da ostacoli e da una necessaria evoluzione del modello di sviluppo. Dalla disinformazione che alimenta l’opposizione, alla lentezza delle procedure burocratiche, il settore si scontra con sfide concrete che la World Wind Energy Association (WWEA) ha delineato con chiarezza nel suo ultimo report annuale. Ma è proprio in questo contesto che emerge l’importanza di un nuovo approccio, dove il coinvolgimento e i benefici diretti per le comunità locali non sono un’opzione, ma la chiave del successo.

Disinformazione, burocrazia e mercati distorti

In alcuni Paesi si registrano perplessità intorno ai progetti di parchi eolici. Questi sentimenti sarebbero alimentati da fake news e da una disinformazione diffuse da movimenti populisti e gruppi di interesse: ciò rappresenta uno dei rischi più significativi all’imprescindibile transizione energetica e minaccia la crescita del settore e migliaia di lavoratori. Per la WWEA, il contrasto a queste “narrazioni tossiche” deve passare attraverso l’informazione accurata e un dialogo costante con le comunità.

Un altro ostacolo fondamentale è rappresentato dalle lunghe procedure burocratiche. In media, i processi di autorizzazione richiedono più di cinque anni, e in alcuni Paesi si protrae addirittura per dieci anni o più. La WWEA ritiene che un periodo di due anni sarebbe sufficiente in circostanze normali, un’indicazione chiara su quanto sia necessario accelerare i tempi per non frenare la transizione energetica e le azioni di mitigazione e adattamento al climate change.

Infine, un’anomalia che continua a distorcere gravemente i mercati energetici sono i sussidi ai combustibili fossili. Dopo aver raggiunto nuovi picchi negli ultimi anni, a causa della crisi energetica scaturita dalla crisi geopolitica in Ucraina, i governi hanno mostrato una notevole lentezza nel rimuovere questi aiuti, essenziali per creare condizioni di parità per le energie rinnovabili.

Il ruolo delle comunità locali e il modello vincente di Renexia con Med Wind

Di fronte a queste sfide, la soluzione risiede nel trasformare le comunità locali da semplici spettatrici in promotori attivi e beneficiari diretti dei progetti eolici. L’energia eolica basata sulle comunità è un fattore chiave per superare le opposizioni e garantire un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo.

Un esempio emblematico di questo approccio è il progetto Med Wind di Renexia, che sarà il più grande parco eolico offshore galleggiante del Mediterraneo, al largo di Trapani, a oltre 80 km dalla costa siciliana. Fin dall’inizio, il player ha adottato un modello basato sull’inclusione e sul dialogo costante con istituzioni, associazioni e stakeholder locali, garantendo la massima trasparenza.  Questo progetto non solo si posiziona come un pioniere dell’energia pulita, ma anche come un esempio di come l’eolico offshore possa combinare la produzione energetica con la salvaguardia degli ecosistemi marini e il benessere delle comunità locali.

Il modello Renexia attraverso Med Wind riflette una tendenza globale sempre più forte: un numero crescente di giurisdizioni sta stabilendo standard legali che richiedono agli investitori di fornire benefici diretti alle comunità. Questi possono manifestarsi sotto forma di azioni comunitarie, prezzi dell’elettricità ridotti o vantaggi diretti alle comunità. Un tale approccio non solo crea un circolo virtuoso di sviluppo economico e ambientale, ma costruisce anche la fiducia, essenziale per superare le eventuali resistenze e accelerare la transizione verso un futuro energetico più pulito e giusto per tutti. Nel caso specifico di Med Wind, l’impianto è destinato a generare migliaia di green jobs altamente qualificati lungo tutto l’arco di vita dell’impianto.

Energia eolica: Italia in crescita, ma il mercato globale rallenta

L’energia eolica continua a battere record, superando il traguardo di 1,17 milioni di megawatt (MW) di capacità installata a livello globale nel 2024. Tuttavia, l’analisi della World Wind Energy Association (WWEA) rivela un quadro complesso: la crescita non ha raggiunto le aspettative e le previsioni iniziali, anche se si prevede un recupero nel 2025. L’Europa mostra performance contrastanti, con alcuni Paesi in difficoltà e altri, come l’Italia, in decisa espansione. L’anno appena trascorso ha segnato un rallentamento in mercati europei chiave come Germania, Francia, Svezia e Paesi Bassi. Al contrario, altri hanno visto una forte crescita, tra cui Spagna, la stessa Italia, Finlandia, Danimarca e Lituania. Il nostro Paese ha aggiunto ben 865 MW di nuova capacità eolica, posizionandosi come uno dei mercati di medie dimensioni più performanti in Europa, dietro solo alla Francia.

Ancora una volta, la Cina si conferma la superpotenza dell’eolico. Il Paese ha superato la soglia dei 500.000 MW e ha aggiunto un impressionante 86.892 MW nel 2024, un aumento del 72% delle nuove installazioni globali. Nonostante abbia mancato di poco l’obiettivo di 100 GW, la Cina continua a crescere con un tasso annuo del 18,3%, e si prevede che nel 2025 supererà 87 GW.

Un’altra grande sorpresa è il Brasile, che con l’aggiunta di 5,4 GW in un solo anno si è affermato come il secondo mercato mondiale per nuove turbine. Con una crescita annuale del 19%, il Paese sudamericano ha superato la Spagna e il Regno Unito, posizionandosi al quinto posto nella capacità totale e affermandosi come leader indiscusso del continente. Anche l’India continua a mantenere una posizione di rilievo, aggiungendo 3,4 GW nel 2024 e superando i 50.000 MW di capacità totale. Il Paese, che punta su repowering e su un nascente settore eolico offshore, si prevede che rimarrà tra i top a livello globale nei prossimi anni.

I recenti sviluppi politici negli Stati Uniti gettano tuttavia un’ombra di incertezza sul futuro del settore. L’amministrazione statunitense ha infatti annunciato la sospensione della legislazione climatica, un passo indietro che potrebbe rilanciare l’industria dei combustibili fossili. L’introduzione di nuove barriere commerciali ha inoltre creato dubbi sulla stabilità delle catene di approvvigionamento internazionali, con potenziali ripercussioni globali, nonostante la quota di mercato statunitense sia attualmente solo del 4%. Questo quadro di incertezza si aggiunge agli altri possibili ostacoli già individuati dalla WWEA: disinformazione, burocrazia pressante e mercati distorti.

Si tratta, in conclusione, di fattori che mettono a rischio l’obiettivo, cruciale per la transizione energetica globale, di triplicare la capacità di energia eolica entro la fine del decennio, anche se un aumento di dieci volte entro la metà del secolo rimane un obiettivo realistico.

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