La visione di Pierrakakis, neoeletto presidente dell’Eurogruppo
Bruxelles, 11 dic. (askanews) – “Le vecchie distinzioni che esistevano in Europa, con cui sono cresciute generazioni di europei, tra Nord e Sud, Est e Ovest, tra i cosiddetti paesi ‘frugali’ e i cosiddetti ‘spendaccioni’, sembrano essersi attenuate”, perché oggi devono tutti affrontare molte “sfide comuni” per le quali occorrono “politiche comuni”; c’è bisogno di conseguire “risultati concreti” per attuare le raccomandazioni dei rapporti di Mario Draghi sula competitività dell’economia europea e di Enrico Letta sul rafforzamento e completamento del mercato unico, e per questo serve “più cooperazione” tra gli Stati membri e “un’attenzione particolare al raggiungimento di risultati con agilità e rapidità”. E’ quanto ha detto, in sintesi, questa sera a Bruxelles, Kyriakos Pierrakakis, Ministro dell’Economia e delle Finanze della Grecia, che è stato eletto oggi nuovo presidente dell’Eurogruppo.
“Mi sento profondamente onorato – ha esordito Pierrakakis, in un intervento a sorpresa al termine della conferenza stalpa finale dell’Eurogruppo – della fiducia che i miei colleghi hanno riposto in me. Desidero ringraziarli sinceramente per la loro fiducia e per lo spirito di cooperazione dimostrato durante tutto questo processo. E desidero rendere un omaggio speciale a due persone eccezionali”. Il primo è il suo predecessore, l’irlandese Pascal Donohoe, “per la sua leadership negli ultimi anni, un vero costruttore di consenso all’interno dell’Eurogruppo”. Il secondo è l’altro candidato in lizza, il vicepremier e ministro delle Finanaze belga Vincent Van Petighem “per il modo costruttivo e collegiale con cui si è impegnato durante questo processo ” per eleggere il nuovo presidente dell’Eurogruppo. “Inutile dire che non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con lui”.
“Negli anni a venire – ha annunciato Pierrakakis -, il mio obiettivo sarà quello di lavorare per mantenere l’Eurogruppo come un organismo unito e con obiettivi condivisi, concentrandoci sulla nostra moneta comune, sui nostri interessi economici comuni e sul progetto europeo, fondato sui valori fondamentali dell’Unione”.
“Ci sono due lezioni – ha continuato – che mi sono diventate più evidenti in queste ultime settimane e durante la mia partecipazione all’Eurogruppo di quest’anno. La prima è che le vecchie distinzioni che esistevano in Europa e all’interno delle quali sono cresciute generazioni di europei, le distinzioni tra Nord e Sud, Est e Ovest, i cosiddetti ‘frugali’ e i cosiddetti ‘spendaccioni’, sembrano essersi attenuate. E questo perché le sfide che affrontiamo sono abbastanza comuni, sono molto simili. Ci sono – ha ricordato Pierrakakis – sfide comuni in materia di difesa derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina. Abbiamo sfide comuni in materia di innovazione tecnologica, squilibri macroeconomici comuni che dobbiamo affrontare e che dobbiamo correggere. E a questo proposito – ha sottolineato -, anche le politiche che condurremo dovrebbero essere comuni”.
“Il secondo punto – ha aggiunto – riguarda proprio questo: il rapporto Draghi e il rapporto Letta: le politiche proposte dalla Commissione europea sono presenti. Sappiamo cosa dobbiamo fare, ma la nostra strategia dovrebbe diventare sinonimo di risultati concreti. Abbiamo bisogno di più cooperazione, più collaborazione, e di un’attenzione particolare al raggiungimento di risultati con agilità e rapidità. Ed è su questo che intendo concentrarmi mentre realizzeremo i programmi dell’Unione del risparmio e degli investimenti, del mercato unico, dell’euro digitale, e rafforzeremo le basi finanziarie dell’Eurozona, realizzando al contempo la crescita”.
Infine, Pierrakakis ha voluto spendere alcune parole sul suo paese, la Grecia, e sul suo popolo. “Credo che siano passati 10 anni da quando il dibattito qui a Bruxelles verteva – ha ricordato – sull’uscita o meno della Grecia dall’Eurozona. Eppure, la Grecia ha resistito. E questa è una testimonianza, direi, di molte cose. È una testimonianza della forza collettiva di un popolo. È una testimonianza della solidarietà europea ricevuta nel momento più difficile. È una testimonianza della mentalità riformista del governo di Kyriakos Mitsotakis nel realizzare riforme e cambiamenti. Ed è anche una testimonianza della piena comprensione collettiva di una generazione sia dei rischi dell’autocommiserazione che delle opportunità delle riforme. E lo dico perché questa lezione non è puramente nazionale. È fondamentalmente europea, in definitiva”.
“Affronterò questa responsabilità – ha concluso Pierrakakis – con umiltà e determinazione, impegnato a collaborare con tutti gli Stati membri per ottenere risultati significativi per i nostri cittadini e rafforzare le fondamenta di un’Europa forte, sicura di sé e pronta per il futuro”.