Giornate Archeologia, arte e storia del vicino e Medio Oriente
Roma, 30 ott. (askanews) – Tre appuntamenti dedicati al Medio Oriente: recenti scavi archeologici legati all’Oriente cristiano; l’attualità politica mediorientale, tra guerre e informazione negata; Nicea, 1700 anni dal primo concilio ecumenico. Si aprono a Milano il 6 novembre le Giornate di Archeologia, Arte e Storia del Vicino e Medio Oriente arrivate all’undicesima edizione. L’appuntamento, dedicato ad approfondire l’archeologia, la storia e l’attualità politica dell’area più complessa del panorama internazionale, è promosso dalla Fondazione Terra Santa, centro editoriale della Custodia francescana di Gerusalemme, e dalla rivista Terrasanta.
Giovedì 6 novembre dalle ore 14.30 alle 17.30, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (nuovo Polo San Francesco, Aula Convegni 301), si tiene la prima sessione dedicata ad alcuni scavi archeologici in luoghi santi o antichi centri religiosi dell’Oriente cristiano. Apre i lavori l’archeologa giordana Basema Hamarneh, che insegna Archeologia tardoantica e paleocristiana all’Università di Vienna e presenta i suoi recenti studi sulla Carta di Madaba, lo straordinario mosaico del VI secolo che, nella chiesa di San Giorgio della città giordana, è una mappa di luoghi biblici.
Gli scavi al Campo dei pastori di Beit Sahour, presso Betlemme, sono oggetto della relazione degli archeologi Gabriele Castiglia e fra Simone Schiavone. Castiglia insegna Topografia del mondo cristiano antico al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (Piac) di Roma. Con Schiavone, frate minore conventuale, sta da anni conducendo indagini presso il luogo strettamente legato ai momenti della Natività e dove nel IV secolo sorse un monastero. A seguire, don Gianantonio Urbani, archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, impegnato in questi anni al Monte Tabor, illustra le antichità che emergono dagli studi delle strutture sottostanti la basilica della Trasfigurazione costruita da Antonio Barluzzi un secolo fa sulla sommità del monte in Galilea.
Infine, Ilaria Incordino, egittologa dell’Istituto di Studi bizantini “Dumbarton Oaks” di Harvard, presenta i risultati degli scavi condotti dall’Università “L’Orientale” di Napoli, con cui collabora, nel monastero copto di Manqabad nel Medio Egitto. A condurre l’incontro è la prof.ssa Claudia Perassi, neodirettrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici. Il convegno è organizzato in collaborazione con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e con il sostegno della Fondazione Homo Viator di Vicenza – Linfa dell’Ulivo 2025. Nel Medio Oriente in costante tensione, a due anni dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas a Gaza e a poche settimane dal piano di pace di Trump, una delle principali vittime è stata la libertà di informazione. La mattinata di venerdì 7 novembre ha per titolo “Geopolitica della guerra e informazione negata. I casi di Israele, Palestina, Libano, Iran e i suoi alleati” (ore 9 – 13) e si tiene all’Auditorium del Museo dei Cappuccini (via Kramer 5).
Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, analizza la questione cruciale di una guerra, quella nella Striscia di Gaza, in cui la stampa internazionale è stata tenuta ai margini e oltre duecento giornalisti palestinesi sono stati uccisi. Una fotografia della situazione nella Cisgiordania è affidata a Veronica Fernandes, inviata di Rai News 24 nei Territori palestinesi occupati. Laura Silvia Battaglia, reporter, coordinatrice della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica ed esperta di questioni mediorientali, parla di Iran e dei suoi alleati regionali, i proxies, che dal Libano allo Yemen sono stati protagonisti del conflitto con Israele. Un excursus storico su Israele, l’eredità dell’ebraismo e della Shoah è offerto da Enrico Palumbo, ricercatore di Storia contemporanea all’Università IULM.
Chiude i lavori Camille Eid, giornalista libanese e docente di Lingua araba, che analizza la situazione nel Paese dei Cedri, tra guerra e cambiamento. Temi di stringente attualità in una sessione realizzata in collaborazione con l’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) della Lombardia e aperto alla partecipazione di un centinaio di giornalisti, perché riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti come momento di formazione. I lavori sono condotti da Manuela Borraccino, che si occupa di questioni mediorientali come giornalista e docente alla IULM.
La terza sessione delle Giornate, anch’essa nella stessa sede dell’Auditorium dei Cappuccini di via Kramer 5, si svolge nel pomeriggio di venerdì 7 novembre a partire dalle ore 14.30. È dedicata alla Storia antica: i 1700 anni del primo concilio ecumenico, tenuto a Nicea in Asia Minore nel 325. Il convegno vuole ripercorrere la dimensione storica e archeologica di quell’evento fondamentale del cristianesimo antico, ma considerando il suo significato attuale per il dialogo ecumenico e l’impatto che ebbe sulla Terra Santa. L’importanza di Nicea è sottolineata dal primo viaggio apostolico di papa Leone XIV che si recherà in Turchia alla fine di novembre e visiterà Iznik, l’odierna Nicea. Marco Rizzi, che insegna Letteratura cristiana antica all’Università Cattolica, introduce il tema attraverso la descrizione del quadro storico in cui si inserì il concilio voluto dall’imperatore Costantino. Il teologo domenicano Claudio Monge, che a Istanbul dirige il Centro studi Dost-I, affronta i temi centrali discussi dai vescovi riuniti a Nicea, dove fu definito il Credo nella sua prima formulazione.
La bizantinista dell’Accademia Nazionale dei Lincei Silvia Pedone, in una relazione dal titolo «I tesori di Nicea: evidenze artistico-archeologiche e le descrizioni dei viaggiatori», si sofferma sulle tracce oggi rimaste nella città di Iznik. Infine, fra Amadeo Ricco, frate minore a Gerusalemme e archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum approfondisce il rapporto tra il concilio di Nicea e la creazione delle basiliche costantiniane in Terra Santa. Le Giornate di Archeologia, Arte e Storia del Vicino e Medio Oriente hanno il patrocinio di TV2000 / InBlu 2000 e Avvenire come media partner.