Bce vara proposte di semplificazione sulla vigilanza bancaria
Roma, 11 dic. (askanews) – Il Consiglio direttivo della Bce ha approva un documento di raccomandazioni sulla semplificazione del quadro di regole sulla Vigilanza bancaria, che interviene a più livelli tra cui la riduzione del numero di elementi inclusi sul calcolo di leva finanziaria e a attività ponderate per il rischio; l’introduzione di un regime prudenziale semplificato per le banche di minori dimensioni; l’introduzione di un meccanismo di governance europeo che adotti una visione olistica del livello complessivo di capitale e, infine, il proposito di completare l’unione dei risparmi e degli investimenti, nonché dell’unione bancaria, al fine di promuovere l’integrazione transfrontaliera e conseguire una maggiore efficienza nei mercati.
Secondo quanto riporta un comunicato, le raccomandazioni, formulate dal una task force interna della Bce e ratificare dal direttorio, saranno ora sottoposte alla Commissione europea.
“Intendono semplificare il quadro di riferimento – dice la Bce – mantenendo al tempo stesso la capacità di tenuta del sistema bancario europeo e assicurando che le autorità microprudenziali, macroprudenziali e di risoluzione continuino a conseguire i propri obiettivi con efficacia. Occorre promuovere l’armonizzazione e l’integrazione finanziaria in Europa. La cooperazione internazionale ha un ruolo fondamentale e tutte le giurisdizioni dovrebbero assicurare la piena, tempestiva e fedele attuazione di Basilea 3”.
Una delle raccomandazioni prevede due modifiche tese a semplificare la definizione dei requisiti e delle riserve patrimoniali delle banche, noti anche come struttura progressiva del capitale. In primo luogo, si legge, gli attuali livelli delle riserve di capitale verrebbero accorpati in due categorie: una riserva non rilasciabile e una riserva rilasciabile che le autorità possono abbassare nei periodi di congiuntura avversa. Nell’accorpamento delle riserve sarà importante preservare gli attuali poteri e competenze delle autorità.
In secondo luogo, il quadro relativo al coefficiente di leva finanziaria passerebbe a essere costituito da quattro a due elementi, vale a dire un requisito minimo del 3% e una riserva unica, che potrebbe essere pari a zero per le banche più piccole.
Per migliorare la qualità della dotazione patrimoniale delle banche, la Bce propone di accrescere la capacità del capitale aggiuntivo di classe 1 di assorbire le perdite in condizioni di normale operatività; tale iniziativa sarebbe conforme a Basilea e manterrebbe la capacità di tenuta. In alternativa, prosegue il comunicato, gli elementi non rappresentativi del capitale di rischio potrebbero essere esclusi dalla struttura progressiva del capitale in condizioni di continuità aziendale, fatte salve la conformità a Basilea e la neutralità patrimoniale.
Il Consiglio direttivo propone poi un aumento significativo della proporzionalità ai sensi della normativa bancaria dell’Ue, estendendo il regime vigente per le banche di piccole dimensione a un maggior numero di enti e semplificandone le norme applicabili in modo prudente e armonizzato.
Per il quadro di riferimento applicabile in caso di dissesto bancario, il Consiglio direttivo raccomanda un maggiore allineamento fra i requisiti di risoluzione cui sono soggetti tutti gli intermediari e i requisiti previsti per le banche di rilevanza sistemica a livello globale. Questa raccomandazione, afferma la Bce, non dovrebbe comportare la riduzione delle componenti di bilancio utilizzabili per assorbire le perdite e ricapitalizzarsi in caso di dissesto; verrebbe in tal modo mantenuta la conformità dell’UE agli standard internazionali e si migliorerebbero trasparenza e prevedibilità delle norme.
Ai fini di una maggiore armonizzazione, il Consiglio direttivo raccomanda che per l’emanazione della normativa bancaria dell’UE si passi dalle direttive ai regolamenti direttamente applicabili.
Per quanto riguarda la vigilanza, il Consiglio direttivo raccomanda di completare il corpus unico di norme e armonizzare la normativa in materia di autorizzazioni bancarie, governance e operazioni con parti correlate, ottenendo in tal modo una riduzione della complessità. All’autorità di vigilanza andrebbe concessa maggiore flessibilità, ad esempio nel determinare la frequenza con cui esaminare i modelli interni delle banche. La Bce, poi propone di semplificare gli stress test a livello di UE razionalizzandone metodologia e portata e rendendo i risultati più utili in un’ottica di sistema bancario e di singole banche. Gli esiti della prova di stress così modificata contribuirebbero a migliorare il coordinamento tra le riserve macroprudenziali e microprudenziali.
Il Consiglio direttivo propone che gli sia assegnato il compito di adottare una visione olistica, al momento assente, del livello complessivo di capitale richiesto nell’unione bancaria e delle eterogeneità tra paesi. A tal fine, un ampliamento del ruolo del Forum macroprudenziale, che già riunisce il Consiglio direttivo e il Consiglio di vigilanza, potrebbe migliorare il coordinamento e la coerenza tra paesi nella definizione degli strumenti micro e macroprudenziali.
Per quanto riguarda le segnalazioni, il Consiglio direttivo propone una più ampia condivisione dei dati da parte delle autorità europee; ciò consentirebbe alle banche di effettuare le segnalazioni una sola volta, creando in tal modo un sistema segnaletico a fini statistici, prudenziali e di risoluzione pienamente integrato a livello europeo. Il ricorso al Comitato congiunto per le segnalazioni bancarie potrebbe contribuire al conseguimento di tale obiettivo. Tutti gli obblighi di segnalazione potrebbero essere rivisti ogni tre-cinque anni per assicurare che siano ancora necessari. Le banche e le autorità di vigilanza si concentrerebbero sui dati importanti; non si terrebbe conto di errori di segnalazione di lieve entità in quanto si applicherebbe una soglia di rilevanza per le richieste di ritrasmissione dei dati. Il consolidamento dei dati di vigilanza e dei dati relativi alle informative ridurrebbe ulteriormente gli oneri segnaletici, e l’informativa al pubblico (segnalazioni di terzo pilastro) sarebbe estratta dalle segnalazioni di vigilanza.